Al cospetto di un’Artista del calibro di Britney Spears, la Musica si è spesso trovata a vacillare e a cedere alla curiosità morbosa del pubblico. Una massa di gente che, pur non avendo mai ascoltato davvero un suo disco per intero, si è scoperta affamata di un cibo confezionato ‘ad hoc’ per creare dipendenza: il gossip. Con una velocità apparentemente incredibile, il corto circuito tra realtà, finzione e pettegolezzo ha travolto la stessa protagonista e ha fatto temere il peggio per la sua incolumità personale e professionale. Chissà se Madonna si sia mai resa conto della sua profezia quando su “Me Against The Music” cantava “Hey Britney, you say you wanna lose control“… Eppure, Miss Spears ha attuato una rivoluzione epocale nel mondo del pop: mettendo in palio una posta in gioco molto alta - la sua stessa vita - Britney ha incarnato la trasformazione della gioventù, sfidando dall’interno il Sistema dell’Intrattenimento che l’aveva creata. Più di quanto qualsiasi altra rocker ‘dura & pura’ sia mai riuscita a fare. Britney Spears è sempre stata cinque minuti più avanti al resto del mondo. Più che ‘Princess of Pop‘, sarebbe meglio definire Britney come ‘Queen of Web‘: i contenuti da lei più o meno consapevolmente ispirati online hanno dato alla luce un’orda di giornalisti improvvisati, che a loro volta sono stati in grado di generare un interesse (con il relativo traffico - quindi soldi) da ‘febbre dell’oro’. A quel punto, persino la blasonata ’stampa ufficiale’ si è sentita coinvolta, saltando sul carro alla meno peggio e sputando sentenze laddove non ce ne fosse mai stata la necessità. Caso vuole che alla prima mondiale del nuovo tour di Britney Spears manchino i ‘baroni dell’informazione’: su un palco si recita a soggetto, si sa. Meglio aspettare di correre a strumentalizzare un capezzale qualsiasi, che sia di vittima o di carnefice. Che poi questa signorina nel suo periodo ribelle abbia messo in fila un paio di album strepitosi - “BlackOut” e “Circus” - a chi importa? Non sono mica gli U2!
Alle 21 in punto, l’atmosfera è rovente: sta per alzarsi il sipario sul ‘Circurs Tour‘! Le famiglie Orfei e Togni farebbero a botte per avere la possibilità di ricreare questo sfavillante circo a tre piste: più che un palcoscenico, sembra una piattaforma di atterraggio multipla intorno alla quale si sono raccolte circa 18.000 anime… L’introduzione è affidata a veri e propri numeri da spettacoli sotto il tendone: ci sono i clown e gli equilibristi, i giocolieri, l’immancabile nano e una improbabile valletta. L’adrenalina sale quando sugli schermi circolari che incorniciano lo stage centrale appare nientemeno che Perez Hilton travestito da Regina Madre, usurpatrice di un posto che non gli/le spetta. La goliardica presentazione termina con l’omicidio dell’indiscusso Re del Gossip: a sparagli è la stessa Britney. Nel momento in cui appare in scena, si spiega il motivo per cui mezzo mondo pende dalle sue labbra: la sua brillantezza è pari a quella di un diamante dalla caratura incommensurabile.
“The Circus Starring Britney Spears” mescola fascinazioni grandiose e a tratti persino barocche, sottolineate da continui cambi di costume e da una vena istrionica che molti credevano ormai esaurita… Al contrario! Brit è tornata nella sua forma migliore, intrattenitrice superlativa e poco incline ai sentimentalismi. Indomita domatrice, cala dall’alto sul suo nutrito corpo di ballo (12 in tutto) e taglia subito il respiro a chi ancora si ostina a ricordarla con le trecce e la divisa scolastica.Circus è segnato da un erotismo fetish che torna a più riprese nei quattro atti dello spettacolo e tocca il culmine con l’amplesso e la ’sling umana’ pensati per “Touch Of My Hand“. In uno dei ‘video di intermezzo’ (giustificazioni per i cambi di outfit disegnati da dsquared2), esplode inattesa la cover di “Sweet Dreams”, clamorosamente più vicina a quella di Marilyn Manson che non all’originale degli Eurythmics.
Per il congedo Britney sceglie di travertirsi da sexy-poliziotta e di assoggettare alla sua legge i maschi della tribù, mentre l’occhio indiscreto di migliaia di telecamere è puntato sugli spalti gremiti e osannanti. La parata finale fende la folla e lascia fisicamente il palazzetto, lasciando al boato conclusivo il tripudio di colori che sconfiggono le ombre: quelle della notte americana che ci aspetta fuori e quelle interiori di chi - come Britney - ha avuto l’ardire di scivolare. Dopo quella del debutto, sono 44 le date sinora confermate: 36 negli States, ben 8 alla O2 Arena di Londra (a partire dal 3 Giugno), per finire con lo show alla MEN Arena di Manchester (il 17 Giugno). I bene informati mormorano di aggiunte e correzioni da fare in corso d’opera: speriamo che tra queste ci sia anche un’apparizione italiana… Attendiamo fiduciosi!
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