For a thousand years: Alya

venerdì 23 marzo 2012 0 commenti



Alya

La fusione tra Christina Aguilera e Britney Spears è stata realizzata a Lubiana più di dieci anni fa e il suo nome è Alya. E nel tempo la nuova creatura si è staccata dai modelli di partenza, si è ritagliata la sua fetta di successo e la sta ancora assaporando, riuscendo tra l’altro nell’impresa di schivare le crisi personali e creative che hanno costellato il percorso delle due star a cui è stata spesso paragonata.
Anche perché qui non si parla di un prodotto di laboratorio, ma di un’artista talentuosa che fin da giovanissima suona, canta e compone. A Hit Festival 2001 debutta col botto chiudendo seconda con Mr.Poželenja alle spalle di Alenka Godec; nel 2002 arriva il successo estivo di Igra.
Ma Alya deve molta della sua fortuna iniziale a Ema: nel 2003 debutta con Exploziv(no), titolo profetico per la sua carriera e per il boom del 2004. Difficile prevedere, dopo il tredicesimo posto dell’anno precedente, un’affermazione come quella ottenuta con Fluid. E invece Alya cosparge con il suo fluido magico tutta la sua avventura, prima superando un po’ in sordina la sua semifinale e poi conquistando il pubblico in finale: i voti da casa la sospingono fino allo spareggio a tre e, contemporaneamente, ne decretano l’ingresso tra i grandi. Come in un sogno, in pochi mesi Alya viene proclamata cantante dell’anno, Fluid è premiata come miglior brano rock e il suo album eponimo ottiene il disco di platino. Per ben due anni vengono estratti singoli che raggiungono uno dopo l’altro il top delle classifiche, da Alya a Omama a Zvezda večera a Občutek: se l’immagine contribuisce certamente al lancio (i lunghi capelli biondi con mèches dai colori sempre diversi, gli abiti succinti a lasciare poco spazio all’immaginazione), Alya dimostra in fretta di non rientrare nel cliché della “blondinka” sexy ma poco sveglia. Il suo sorriso, in scena, svela sempre il gioco, l’autoironia, l’intelligenza delle scelte compiute. La persona dietro il personaggio.
Alya si ripresenta a Ema altre tre volte. Nel 2005, con Exxtra, raccoglie ben 11.000 voti, ma l’aspettativa altissima nei suoi confronti e la presenza di quattro favoritissimi come Omar Naber, Saša Lendero, Rebeka Dremelj e Nuša Derenda ne circoscrivono al quinto posto il massimo traguardo. Nel 2007 arriva la delusione del dodicesimo posto con Vizija, mentre nel 2009 torna al vertice insieme a Rudi Bučar con cui interpreta la bella Zadnji dan, terza a pari merito con Vse bi zate dal di Samuel Lucas.
Ma Ema è solo una vetrina per Alya, le hit si susseguono a ogni stagione, con “picchi di calore” in estate: A veš, Zelo naglas, Absolutely moj, Brazil, Tu in zdaj, Vse bo v redu… Il fluido di Alya continua a fare effetto.



I dischi di Alya: 
Alya (Menart, 2004), 
Non Stop! (Menart, 2009).





Condividi

Le canzoni di Baku: La prima iscritta al Club 0 Points

0 commenti


Ebbene, oggi ci tocca presentare la prima canzone del Club 0 Points, che quest'anno non sarà così vuoto mi sa.
San Marino c'è anche quest'anno. E fin qui va tutto bene. Hanno scelto per ultimi, facendo un hype enorme intorno al tutto che chapeau! Non volevano dire niente di niente e poi bum! Un paio di giorni prima della conferenza stampa si scopre il profilo su FB di Tale Valentina Monetta con le bandiere di San Marino. E poi arriva la fatidica sera della presentazione della canzone. La canzone, fatta per i ggiovani (bisognava capirlo!) si intitolava Facebook song...o qualcosa del genere. E subito fu chiaro che l'EBu l'avrebbe, giustamente, mandata a cagare....anzi no, diciamo che non l'avrebbe accettata. (Come ha anche fatto.) Quindi San Marino ha avuto tempo fino ad oggi per presentare la canzone, cosa che hanno fatto ieri sera. Il risultato finale è da sbellicarsi dalle risate (Nina, altro che Croazia 2011!):


Vabbe, servono altri commenti? Eccerto, quest'anno ci piace rigirare il coltello nella piaga! Bene, nella canzone ci sono riferimento al cyber-sex, al sex col daddy e al gaggling. Siccome anche se non sembra abbiamo anche noi del pudore, per il significato googlatevelo!). Ora la domanda è:
Valentina, hai anche una bella voce, potresti anche avere una discreta carriera... PERCHÉ? PERCHÉ? PERCHÉ? 
Siccome a San Marino hanno detto che faranno una promozione ggiovane sui social network e su internet, se Valentina vorrà rispondere siamo qua.  Mica ci tiriamo indietro! 

Condividi

Le canzoni di Baku: L'Italia out of mind

mercoledì 21 marzo 2012 0 commenti


Oggi finalmente come promesso iniziamo a presentare le canzoni all'Eurovision 2012. Iniziamo presentando l'Italia. 
Il nostro amato stivale sarà rappresentato dalla carciofara Nina Zilli. Ebbene si, oggi la signora Zilli ha fatto una bellissima intervista in cui abbiamo scoperto che: non sa dov'è l'Azerbaijan ne che Baku sia la sua capitale, non ha idea di cosa sia l'ESC, crede che sia una baracconata, ha insultato l'Azerbaijan, ha paragonato Ell&Nikki (i vincitori del 2011) ai Jalisse (evidentemente secondo lei dare a qualcuno del Jalisse è un offesa), ha detto che....basta, mi sono stufato. I nostri amici di HelloESC hanno pubblicato su youtube il video che vi posto:


Però oh, a lei l'ESC serve cacchio!
Bene, diciamo che la nostra sporca figura da provinciali, che ci crediamo migliori di tutti l'abbiamo fatta anche quest'anno.
Ma siamo qua per presentare la canzone, non per gettare merda sulla Zilli (anche se, in questo momento se lo merita...altro che rappresentare l'Italia all'Eurovision...vai a rappresentarla alla sagra del carciofo nel Burundi....anzi no, non rappresentare nemmeno l'Italia che forse è meglio.)
Comunque, la canzone è: L'Amore è femmina- out of love. 


Che poi diciamocelo, fa la sua sporca figura (questa volta non di merda.) . La canzone è quasi tutta in inglese, con poche frasi in italiano. Ed è anche capibile, perché ripeto a lei l'ESC serve cacchio! In questo momento mi verrebbe da aggiungere: per andare a fanculo... o rimanere in quello stato grande grande, che è sicuramente sul mare....il Kazahstan, dove non c'è un casso..Sai che Dubaiata! (citazione...più o meno.)

Condividi

For a thousand years: Tanja Ribič

domenica 4 marzo 2012 0 commenti


Tanja Ribič


Tanja Ribič non occupa un ruolo di primissimo piano nella musica slovena, eppure la pagina da lei scritta nella storia di Ema è certamente una delle più memorabili. Il 1997 è un anno particolare per la selezione eurovisiva slovena: viene adottato il nome attuale, acronimo di Evrovizijska Melodija, e per la prima volta si affida la scelta esclusivamente al pubblico attraverso il televoto. La lista dei prescelti è di grande interesse: Darja Švajger tenta il bis e con lei anche Irena Vrčkovnik e Vili Resnik arrivano con ambizioni di vittoria; debuttano Tinkara Kovač e Natalija Verboten; Melita Osojnik e Klarisa Jovanovič propongono il brano folk più autentico mai presentato a Ema; irrompono le boyband con i Rok’n’Band, i Napoleon, i GROM e il duo femminile M4M… Ma tra tutti, si fa largo Tanja Ribič, affermata attrice teatrale. Il suo brano, Zbudi se (vedi il video), nasce da una collaborazione di prestigio tra il suo mentore Saša Lošić, uno dei più celebri compositori dei Balcani, e il cantautore Zoran Predin. Tanja, con una performance piena di pathos, riesce a trasportare per tre minuti gli spettatori in un evocativo mondo di fiaba dal messaggio universale, l’attesa dell’amore, la speranza di un’alba migliore. Con 4.493 televoti sbaraglia tutti (seconda è Darja con Vsakdanji čudezi che ne riceve 3.706) e, praticamente al debutto in campo musicale, conquista il diritto di rappresentare la Slovenia a Dublino. Sull’Isola Verde Tanja viene inserita dai bookmakers tra i favoriti e la sua esibizione (vedi qui) è tra le più applaudite. Alla fine Zbudi se si classifica decima, forse un po’ al di sotto delle aspettative slovene, ma si tratta di una delle più belle e competitive edizioni della kermesse europea e rimane tuttora il terzo miglior risultato dall’indipendenza oltre che uno dei brani più significativi tra quelli portati dalla Slovenia all’Eurovision. Zbudi se viene anche tradotta per il mercato internazionale con il titolo di Waken Now.
Con una partenza così, proseguire la carriera canora in parallelo a quella teatrale diventa una decisione naturale e nel 1998 e nel 2000 escono due album con brani come Moja mala dlan, Za vsako rano, Brez tebe nebi, Simpatija, Roža, Jablana, la cover di Mambo italiano. Affermazioni come quella del 1997 però non arrivano più, e se negli anni seguenti il rapporto con la musica si affievolisce, si sviluppa quello con il cinema. Tanja diventa una delle principali attrici del momento: protagonista di successi come Halgato e Nepopisan list, ottiene un ruolo anche nel premiatissimo No Man’s Land di Tanović e, soprattutto, nel 2003 è artefice del successo di Kajmak in marmelada insieme al marito, il regista bosniaco Branko Đurić. Il film diventa il più visto di sempre in Slovenia, con 125.000 spettatori, record poi superato da Petelinji zajtrk nel 2007. La popolarità di Tanja Ribič raggiunge l’apice tra 2004 e 2007 con il ruolo della direttrice in una serie televisiva di produzione nazionale che diventa un vero e proprio fenomeno mediatico, Naša mala klinika. 
Nel 2008 riceve il premio per migliore attrice al Taormina Film Fest per il film Traktor, ljubezen in rock’n’roll.
Nel viaggio artistico di Tanja la musica tuttavia torna periodicamente a fare tappa attraverso le prove cinematografiche. Interpreta Sinoči sem na vasi bil in Kajmak in marmelada e da ultimo Lajanje v luno per la colonna sonora del film d’animazione Bolt. A farci tornare alla mente, ogni volta, la storia di una principessa in bianco che ha trasformato un sogno in realtà.
flymark


I dischi di Tanja Ribič: 
Ko vse utihne (1998), 

Condividi