I Grandi: France Prešeren

domenica 29 novembre 2009


France Prešeren (Vrba, 3 dicembre 1800 – Kranj, 8 dicembre 1849) è stato un poeta sloveno.
È considerato il maggior poeta sloveno e uno dei maggiori poeti romantici europei ed è una figura centrale nella storia della cultura in lingua slovena.
Spesso nel passato il nome di Prešeren è stato germanizzato in Franz Prescheren, in quanto nell'XIX secolo gran parte della Slovenia era compresa nel Ducato di Carniola, parte dell'Impero Austriaco.
Prešeren nasce nel villaggio di Vrba (in italiano "Salice"), in una famiglia di agricoltori di idee abbastanza moderne e progressiste. Lascia la casa paterna all'età di otto anni per stabilirsi presso la casa dello zio Jožef, prete di Kopanje, e frequenta le scuole elementari di Ribenizza. Negli anni di Ribenizza succede qualcosa che turberà la complessa personalità del poeta per tutta la vita, in particolare nel modo particolare di rapportarsi con le donne. L'episodio non è chiaro, ma sembra che sia relativo alla sfera della sessualità.
Finiti gli studi liceali, Prešeren si reca nel 1821 a Vienna per studiare legge, abbandonando l'idea di abbracciare il sacerdozio (idea sostenuta, ma senza alcuna imposizione, dalla madre Mina). In questi anni si dedica allo studio della poesia, sia classica che romantica e inizia a scrivere (1824). Nel 1828, divenuto dottore in legge, si reca in Moravia e successivamente ritorna a Lubiana.
Prešeren inizia a lavorare come avvocato nel 1829.
Prešeren diventa uno dei migliori amici di Matija Čop (germ. in Matthias Tschop), uno dei maggiori intellettuali sloveni del tempo e grande conoscitore della retorica e della teoria della letteratura. Čop, anche sulla base delle idee romantiche che si erano diffuse in Europa in quel periodo, è convinto della necessità della formazione di una grande letteratura nazionale che si smarcasse dalla tradizione tedesca e che riflettesse lo spirito del popolo e dell'identità slovena. Nel 1830 viene pubblicata la prima edizione della raccolta di poemi Kranjska čbelica, che introduce formule e temi romantici.
La grande emozione provata per l'incontro con Julija Primic (germ. in Julia Primitz), una ricca lubianese, lo porta a scrivere la raccolta di sonetti Sonetni venec ("Serto di Sonetti", 1834).

Opere principali/
Sonetni venec ("Serto di Sonetti"), raccolta di 15 sonetti conclusa da un sonetto-acrostico finale di dedica a Julija Primic. Il tema principale è la lode a Julia, ragazza lontana e indifferente all'amore del poeta. Particolare attenzione è dedicata alla forma metrica: l'ultimo verso di ciascun sonetto richiama letteralmente il primo verso del sonetto successivo, trasformando la raccolta in una sorta di ghirlanda.

Krst pri Savici ("Il battesimo presso la fonte Savica"), composizione epico-storica ambientata nell'VIII secolo, che narra la conversione degli sloveni al Cristianesimo.

Zdravljica ("Il Brindisi"), scritta nella forma di carmina figurata in otto strofe. La settima strofa è il testo ufficiale dell'inno nazionale sloveno dal 1991:

Maggiori informazioni qui o qui (in inglese).

Zdravljica (Il brindisi)

Amici! Le viti
ci hanno fruttato del dolce vino
che ci ravviva le vene,
e ci schiarisce il cuore e l'occhio
e cancella
tutte le preoccupazioni
rinnovando la speranza nel petto affranto!
Fratelli, per chi vogliamo cantare per primo
questo lieto brindisi!
Dio protegga il nostro Paese
e tutto il mondo sloveno
tutti i fratelli,
i figli della celebre madre!

Che un fulmine dalle nuvole colpisca
i nemici della nostra stirpe;
la casa degli sloveni sia libera
come lo era quella dei padri;
e le loro mani frantumino
le catene che li imprigionano!

Unità, fortuna, concordia
tornino da noi;
e tutti i figli del mondo slavo,
si diano la mano,
affinché il potere e l'onore
tornino nelle nostre mani!

Dio protegga voi slovene,
fiori nobili e stupendi;
non c'è una fanciulla pari
a quella del nostro sangue;
che i figli della nuova generazione
facciano tremare i nemici!

Ragazzi, speranza nostra,
questo brindisi è per voi;
Che nessuno soffochi in voi
l'amore per la patria;
perché per voi e per noi
è giunto il momento di difenderla con ardore!

Vivano tutti i popoli
che anelano al giorno
in cui la discordia
verrà sradicata dal mondo
ed in cui ogni nostro connazionale
sarà libero,
ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!

Infine, amici,
alziamo i bicchieri per noi stessi,
per noi che ci siamo affratellati,
perché abbiamo il cuore pieno di bontà;
che vivano a lungo
tutti gli uomini buoni!

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