I bambini francesi mettono sul focolare scarpe o zoccoli perché Gesù Bambino vi deponga i doni. Gli adulti si scambiano i doni a Capodanno. Terminato il cenone della vigilia, la tavola si lascia apparecchiata in previsione che passi di lì la Vergine Maria. Il pranzo di Natale è costituito da pollo arrosto, prosciutto al forno, insalate varie, dolce, frutta e vino. In Alsazia il posto d'onore é per l'oca. A Parigi invece si mangiano le ostriche ed una torta a forma di ceppo. Anche i francesi amano i presepi; ad Augagne si trovano figure di creta che chiamano "santons".
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In Provenza, la culla dei trovatori, sono nati i famosi Noels dai quali derivano le varie pastorali. Famosa la delicata melodia che tutti conosciamo, del secolo XVIII, "Il est né le divin Enfant".In alcune città della Provenza, il maggiore dei figli correva nel campo e cominciava a dar colpi d'accetta all'albero più vecchio finché non cadeva; poi lo trascinava in cucina e lo consegnava al nonno, il quale lo bagnava con tre bicchieri di vino cotto e lo collocava accanto al focolare. Poi i nipotini si affacciavano alle finestre e gettavano monetine ai poveri; questi accendevano tanti lumicini per cercare le monete e per ringraziare "con una fiammella di luce". Altre usanze intramontabili nelle campagne francesi, sono il ceppo ed il falò. Il ceppo si accende per riscaldare Gesù Bambino e poiché ha questo compito importante, viene inghirlandato. In Borgogna si cantano inni di Natale persino nelle osterie, senza essere sguaiati; una di queste canzoni dice: "Bambini, venite. E' amabile Gesù. Egli vi sorride e dice: Giocate con me." In Bretagna il pasto della notte, in passato era frugalissimo, fatto di un panino e un bicchiere di acqua per essere più simili alla povera famiglia di Betlemme. In Alvernia, c'é il rito della chandelle, una grossa candela colorata che viene tirata fuori durante il cenone. Il più anziano segna la candela con una croce e la spegne, poi la passa a colui che gli sta accanto e così via. Una volta in un piccolo centro della Normandia, i pastori si sparpagliavano davanti alla chiesa; da un tetto illuminato spuntava una grossa stella fra fuochi e scoppi di bengala. Allora i pastori entravano in chiesa per adorare il Bambin Gesù. Nella regione di Carpentras, alla fine della cena natalizia, si trapianta in vaso una rosa di Gerico, perché su questa pianta la Madonna stendeva ad asciugare la biancheria di Gesù Bambino.
A Parigi si preparano, accanto all'albero, i presepi; il personaggio che piace di più ai bambini francesi é il ravi, simpatico che ride portando la lanterna che gli serve per schiarire il sentiero che porta al presepe.
Spagna
Dice un proverbio spagnolo: "Presepe fai, pane mangerai". Infatti anche in Spagna il rito del presepe é sentito profondamente. A dare impulso alla tradizione del presepe in Spagna furono gli italiani, ma anche gli spagnoli divennero veri e propri artisti in questo campo. E' famoso il presepe " Salzillo" che si può ammirare nel museo di Murcia, ed é composto da ben 556 statuine.
Nei villaggi andalusi si fanno dei presepi viventi per aiutare le famiglie povere; chi si reca a visitare il presepe lascia qualcosa, pollame,coperte e varie altre cose per permettere alla povera famiglia di trascorrere un Natale tranquillo. Un'altra bella usanza spagnola é quella di accogliere alla propria casa, la notte di Natale, un neonato povero al quale la famiglia avrà comperato o fatto con le proprie mani un corredino nuovo. I canti spagnoli sono diversi da regione a regione, si chiamano villancicos ed il ritmo dominante é il flamenco. I bambini aspettano doni dai Re Magi. I bambini delle campagne lasciano dietro la porta di casa le pantofole riempite di biada per i cammelli dei Magi che lasceranno i doni. Un'altra tradizione spagnola é quella di vestire da vescovo un ragazzo al quale vengono affidati pieni poteri dal 6 al 28 dicembre. In questo periodo il piccolo vescovo avrà onori e acclamazioni. I dolci natalizi spagnoli tipici sono il marzapane, una specie di pasta mandorlata, ed il torrone.
Una volta, nei Pirenei le massaie preparavano dei panini speciali a forma di sassi, li coronavano di alloro e li facevano benedire il 25 dicembre in memoria della lapidazione di S. Stefano. In Portogallo tutti assistono alla Messa di Mezzanotte e, all'uscita, i datori di lavoro offrono ai loro dipendenti marroni arrostiti ed innaffiati di vino. I ragazzi preparano delle fiaccole di faggio, tasso e ginepro con le quali si recano alla Messa in processione e le spengono solo all'arrivo in chiesa. Nelle prime ore del giorno di Natale, le famiglie portoghesi consumano la consoada. Il ceppo arde nei camini ed anche nei cimiteri, perché le credenze dicono che le anime dei defunti girovagano la notte di Natale. La tavola infatti resta apparecchiata per i defunti.
I bambini ricevono i regali quando ormai le festività natalizie sono terminate ed esattamente il 6 gennaio, la festa che noi chiamiamo Epifania in cui si festeggiano los Rejes Magas, ovvero i Re Magi.
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