Il 13 dicembre in Svezia, non é un giorno come tutti gli altri: é santa Lucia, grande festa in tutto il paese.
La storia di questa santa ravviva le lunghe serate invernali. Lucia fu una delle prime cristiane, in un periodo in cui i discepoli di Gesù erano ferocemente perseguitati ed erano costretti a nascondersi per pregare. Si ritrovarono perciò nelle catacombe e, di notte, Lucia portava loro di nascosto qualcosa da mangiare. Per vedere meglio la strada al buio e, allo stesso tempo avere le mani libere per trasportare cibi e bevande, Lucia si metteva in testa una corona di candele accese. Un giorno i soldati dell'imperatore di Roma la catturarono e la uccisero, ma le sue buone azioni non furono dimenticate; la Chiesa la proclamò Santa. Spesso i giovani svedesi cominciano a preparare la festa di Santa Lucia il 12 dicembre, cucinando panini e biscotti di zenzero.
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Il giorno dopo si alzano molto presto; le sorelle più piccole si vestono da Santa Lucia, con un lungo vestito bianco e una cintura rossa, mentre i fratelli in camicia bianca, raffigurano le stelle. Le bambine si mettono in testa una corona di foglie verdi con tante candeline accese per vederci bene al buio, proprio come faceva la coraggiosa Santa. Poi, così vestite, portano su un vassoio, caffé caldo e panini al resto della famiglia ancora a letto. Spesso i bambini mettono un piccolo caprone fatto di paglia vicino al loro albero di Natale per proteggerlo contro i diavoli che potrebbero gironzolare nei dintorni e rovinare la festa. Gli svedesi appendono al loro abete una gran quantità di oggetti di paglia.
Spesso i bambini se li costruiscono da soli: fanno stelle, cestelli a forma di cuore e il famoso " Julbock" il caprone di Natale, sempre legato con fili rossi. La vigilia di Natale i contadini ripongono i loro attrezzi ed ogni componente della famiglia ha una piramide di pane, biscotti, e frutta e si intinge il pane d'orzo nel liquido bollente di cottura del prosciutto natalizio. Quasi dappertutto in Scandinavia si apparecchia la tavola con un posto in più per il primo che capiti davanti alla porta che, per l'occasione, resta aperta. Il banchetto della vigilia é composto da piatti di pesce secco, prosciutto, riso al latte, vino caldo o birra zuccherata. Per ricordare che i primi ad accogliere il messaggio degli angeli furono i pastori, gruppi di ragazzi usano vestirsi da pastori e vanno di casa in casa augurando God Jul!
Germania
Fin dall'inizio di dicembre tutti i bambini del mondo cominciano a preparare il Natale. In Germania la preparazione dura i 24 giorni che precedono il Natale: é l'Avvento. Avvento significa "venuta", la venuta in terra di Gesù. E' divertente contare i giorni che mancano al Natale; i bambini ricevono il calendari dell'Avvento, con 24 finestrelle: ne aprono una ogni sera, scoprendo le figure nascoste. La vigilia di Natale si apre l'ultima finestrella. Un altro tipo di calendario é formato da una ghirlanda di rami di abete con 24 scatolette appese.
Sono tutte avvolte in allegra carta colorata e, in ognuna di esse é nascosta una piccola sorpresa. I bambini ne aprono una ogni giorno, seguendo le date scritte sopra. In alcune famiglie si costruisce una grande corona di rami di abete intrecciati, che regge quattro candele gialle o rosse, infilate in una ciotolina di rame. Ogni domenica di Avvento, cominciando dalla prima, se ne accende una per indicare la Luce crescente, finché il giorno della nascita di Gesù, che é Luce e Vita, le quattro candele brilleranno tutte insieme.
I bambini tedeschi scrivono spesso a Gesù Bambino per chiedergli dei regali. e sapete cosa fanno per fargli notare le loro letterine? Le cospargono con un sottile strato di colla e poi ci rovesciano sopra un po' di zucchero... così le letterine brilleranno alla luce. Infine, la vigilia di Natale ognuno mette la propria letterina in una busta ben chiusa sopra il davanzale della finestra e aspetta con ansia il giorno dopo. In Germania l'albero riveste grandissima importanza e si pone, oltre che in tutte le case, in ogni chiesa e sulle tombe. C'é un tale rispetto per l'abete che in alcune regioni é proibito appendere all'albero qualsiasi cosa; i doni devono essere deposti ai suoi piedi. Talvolta nelle case la distribuzione dei regali avviene nel più profondo mistero: la famiglia riunita in salotto aspetta, guardando con impazienza la porta d'ingresso.. All'improvviso appare una mano misteriosa che lancia una gran quantità di pacchettini attraverso la porta socchiusa.
E' il momento tanto atteso; ognuno afferra un pacchetto leggendo il nome scritto sopra e, se non é il suo, corre a scambiarlo con gli altri... La confusione e l'entusiasmo sono al massimo, ma alla fine tutti trovano il proprio regalo. I bambini, intanto hanno subito spalancato la porta per cercare di vedere chi ha gettato in casa tutti quei pacchetti... ma fuori non c'é più nessuno. Pensate che in Baviera ogni bambino trova un giocattolo in più per un bambino povero. Il pranzo di Natale è costituito da oca ripiena, carpa, salsicce e birra spumeggiante. Altro simbolo del Natale in Germania è il grano, specialmente nel sud; lo si sparge sui tetti perché anche gli uccellini prendano parte alla festa. Nella Slesia i contadini a volte portano in chiesa del grano e poi lo danno alle galline come salvaguardia contro le malattie e per incrementare la crescita degli animali.
Olanda
Si deve alla fantasia di un grafico pubblicitario della Coca Cola Company, Huddon H. Sundbolm, l'immagine universalmente nota di un Babbo Natale dall' aspetto bonario, barbuto e rubicondo, che viaggia su una slitta scampanellante per i cieli di mezzo mondo. Ma, se ci interroghiamo sulle origini di tale personaggio e se seguiamo l'intricato filo della leggenda, è necessario abbandonare le patinate insegne pubblicitarie made in Usa per spostarsi nell'Europa continentale e particolarmente in Olanda, dove il culto medievale di San Nicola di Mira, vescovo turco del IV secolo molto amato nell'Occidente cristiano, ha subito le prime trasformazioni che hanno prodotto in seguito la raffigurazione attuale di Babbo Natale. È infatti proprio ad opera degli Olandesi che San Nicola, in patria prima e nei dominions d'Oltreoceano poi, ha lasciato l'austero abbigliamento da prelato per indossare l'abito scarlatto dai risvolti di pelo bianco che oggi ovunque lo caratterizza. Se nella maggioranza dei Paesi Babbo Natale è associato unicamente al 25 dicembre, in altri le celebrazioni a lui dedicate coincidono con la festa di San Nicola. È il 6 dicembre, infatti, il giorno più atteso dai bambini d'Olanda, Belgio e Lussemburgo; in quell' occasione, viene eletto un piccolo vescovo che godrà, per l'intera giornata, di pieni poteri. Secondo la tradizione, Sinter Klaes (nome olandese di San Nicola, contratto nella forma germanica Santa Klaus) trascorre buona parte dell' anno in Spagna, dove annota su un grande libro rosso tutto ciò che riguarda il comportamento dei bambini. A metà novembre, il vegliardo, accompagnato da un fedele servo Zwarte Piet carico di doni, parte alla volta dei Paesi Bassi. Ad attenderli, al porto di Amsterdam, ogni anno si radunano in tanti, pronti a festeggiarli. La notte del 5 dicembre i due cavalcano sopra i tetti ed entrano nelle case dove trovano, accanto al camino, degli zoccoletti di legno contenenti della paglia e qualche carota che possano sfamare il cavallo; qua e là, sparse sul pavimento, manciate di dolcetti come buonaugurio e benvenuto agli ospiti notturni. Pietro lo Scuro sostituisce il cibo con i regali che pesca nel suo pesante sacco. Nonostante questa sua funzione benefica, Piet o Nicodemo, conosciuto in altre regioni europee come Krampus, Père Fouettard, Schmutzil o Hans Krapp, ha anche un aspetto spaventoso: il suo sacco, che contiene, oltre ai doni, piccole fruste con cui punire i cattivi, è grande abbastanza per portare via i bimbi più disobbedienti. Nell'Ottocento, la rappresentazione di Sinter Klaes era affidata ai Bilderbogen, delle stampe stereotipe che ritraevano Nicola barbuto e calvo, in abito vescovile ma senza la mitra, con in mano una frusta e, vicini, un alveare e un cane, simboli teologici dell' eloquenza e della disciplina. Col trascorrere del tempo, l'iconografia di san Nicola si è andata via via liberando degli attributi vescovili e si è venuta unificando con quella di Piet, il processo di secolarizzazione si è portato a termine con il trapianto della leggenda olandese negli Stati Uniti. Gli Europei, nel colonizzare il nuovo continente, portarono con sé anche il bagaglio di riti e credenze legato ai vari santi già venerati nei Paesi d'origine e gli Olandesi non furono da meno, trasferendo il patronato di san Nicola (già protettore della loro capitale) a Nuova Amsterdam, più tardi rinominata New York. Il cibo è fondamentale nei festeggiamenti di Santa Klaus. In Belgio i dolci del 5 dicembre avevano originariamente forma umana e rappresentavano san Nicola. Questi biscotti dal colore bruno, che ora vengono modellati non solo secondo la figura del Santo ma anche con varie forme animali, si accompagnano ad un bicchierino di cherry o di brandy ai lamponi. Ma anche in questi Paesi il Natale rimane la festa religiosa e familiare più importante. Nell'Hainaut, in Belgio, si accendono fuochi davanti alle case delle persone più in vista; ed è comunque diffusa in tutto il Paese l'accensione di falò e fuochi vari nelle feste di Natale. In attesa della messa di mezzanotte, la famiglia si riunisce attorno ad una tavola preparata ponendo lettere iniziali di cioccolata come segnaposto. La cena è a base di salmone, caviale, e soprattutto ostriche. Il pranzo del 25 prevede invece un consommé con foglioline di prezzemolo, roastbeef o tacchino arrosto farcito di carne macinata, tartufi e bagnato di cognac. Come contorno, cavolini di Bruxelles e albicocche sciroppate passate in padella col fondo di cottura del tacchino. Il dolce riprende il tronco di Natale francese, a cui è però qui aggiunto un piccolo Gesù Bambino di zucchero.
In Olanda, l'atmosfera natalizia, comincia prestissimo, il 6 dicembre quando si festeggia l'arrivo di Sinter Klaas. Giunge dalla Spagna via mare, in barca a vela, accompagnato da un curioso servitore, Piero il Nero, che purtroppo non é sempre indulgente ed accomodante con i bambini cattivi... Subito, appena Sinter Klaas mette piede a terra, tutte le campane si mettono a suonare. Anche lui, come Babbo Natale, ha un lungo vestito rosso, appare maestoso, vestito nei ricchi parametri di vescovo, su un magnifico cavallo bianco e, guidando un lungo corteo, si dirige verso il centro della città per incontrare la regina. Piero il Nero tiene il cavallo per le redini. I bambini sanno che il servitore di Sinter Klaas porta un piccolo registro con descritte tutte le loro azioni; per tutti i bambini buoni ci saranno tanti regali, ma per quelli cattivi saranno allontanati col bastone. Sinter Klaas e Piero il Nero si intrufolano attraverso porte e finestre, sorvolano i tetti aguzzi e...giù per i camini a distribuire regali a tutti. I bambini olandesi mettono davanti al camino i loro zoccoli o le scarpe, pieni di fieno e di carote per il cavallo del santo; sperando così di ricevere in cambio da lui dolciumi e regali. Spesso si festeggia Sinter Klaas la vigilia di Natale, invece che il 6 dicembre. In questo giorno si possono anche scrivere poesie per prendere affettuosamente in giro i componenti della famiglia; le poesie sono firmate da Sinter Klaas e il loro vero autore resta anonimo. In alcune famiglie si organizza una vera e propria caccia ai regali portati da Sinter Klaas. Si compongono delle poesie-indovinello che guideranno i cercatori sulle tracce dei pacchetti nascosti.
La sera si mangia tutti insieme un dolce speciale chiamato "letterbanket", cioé dolce lettera, fatto di marzapane e biscotto. Ogni famiglia gli dà la forma della lettera iniziale del proprio nome; altri invece fanno tanti piccoli dolci, uno per ogni componente della famiglia, con la forma della sua iniziale. Anche in Olanda si fanno grandi luminarie e, l'augurio GELUKKIG KERSTMIS ( Felice Natale) echeggia dappertutto. Il giorno di Natale a mezzogiorno in punto, tutti restano in piedi in silenzio per tre minuti davanti al tacchino o l'oca ripiena di prugne. Ci sono sulla tavola anche dolci quasi tutti a base di melassa e mandorle. Tradizionalissime sono le speculaas; focacce a forma di persona o animale. In Danimarca i bambini hanno il compito di decorare la tavola con fiori e oggetti preparati da loro. A Copenaghen c'é l'uso di accendere un mese prima l'albero in una grande piazza della città. I danesi coltivano in vasetti un giacinto; se fiorisce il giorno di Natale la tradizione sostiene che la casa sarà protetta dalle malattie. Il pranzo di Natale é piuttosto elaborato; il riso al latte nasconde in fondo una mandorla, chi la trova ha diritto ad un regalo più grande e più bello e, dopo il pranzo iniziano le danze intorno all'abete.
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