JAN PLESTENJAK
Protagonista di questa settimana a For a 1000 Years, la rubrica dedicata ai personaggi che hanno fatto la storia della selezione eurovisiva slovena, è il numero uno della musica leggera, il Ramazzotti di Škofja Loka (con voce più profonda e meno nasale!), uno dei volti più amati dalle donne slovene, il solo cantautore pop maschile in grado di restare saldamente ai primi posti delle classifiche disco dopo disco, anno dopo anno: Jan Plestenjak.
Un panegirico. Del resto bisogna riconoscere che dalla fine degli anni Novanta Jan ha inanellato un successo dietro l’altro, con sette fortunatissimi album e con tante hit entrate nella galleria della canzone slovena, da Amore mio a Iz drugega sveta, da Iz pekla do raja a Barka iz perja, da Sam da ti maš mene rada a Lepa, da Pustil ti bom sanje alla recente Ona sanja o Ljubljani.
Ma la credibilità della critica e l’affetto del grande pubblico sono stati una conquista maturata lentamente nel tempo: ai suoi esordi Jan ha spaziato tra generi molto diversi e con prove dal valore un po’ incostante, come testimoniano anche le sue partecipazioni a Ema, oggi forse riposte nel cassetto e lasciate a impolverare tra i ricordi lontani, stilisticamente diverse dal sound che siamo abituati ad associare a colui che ora riempie i palazzetti con i suoi concerti tra stuoli di fans. Eppure anche l’artista di Klasika e di Osebno fa parte della storia del festival, nel quale ha ottenuto, tra l’altro, risultati lusinghieri.
Il debutto risale al 1995 con Ker te ljubim, romantico brano con il quale si classifica al quinto posto. Sono anni nei quali le principali manifestazioni canore possono rappresentare un trampolino di lancio fondamentale per un nuovo interprete e Jan partecipa anche a Pop delavnica e a ben quattro edizioni di Melodije Morja in Sonca.
La prestazione più rilevante a Ema è quella del 1999, con il terzo gradino del podio alle spalle di Darja Švajger e di Tinkara Kovač grazie a Moja dežela, canto d’amore per la terra slovena apprezzato sia dalla giuria che dal televoto.
Meno memorabile è certamente il ritorno nel 2001 con la mediocre Vse je OK: appena decimo in semifinale per numero di voti da casa, Plestenjak non viene ripescato dai giurati mancando l’ingresso in finale e chiudendo così in modo poco felice la sua esperienza sul palcoscenico di Ema e delle gare canore in generale. Ma le soddisfazioni in arrivo lo ripagheranno con gli interessi, visto che sta per cominciare il suo periodo di maggior successo discografico sia come interprete che come produttore.
Il legame con il festival, comunque, non si spezza del tutto: nel 2009 scrive Zadnji dan con cui Alya e Rudi Bučar raggiungono il terzo posto a pari merito con Samuel Lucas. E chissà che, proprio mentre si appresta a festeggiare i vent’anni di carriera, anche il suo nome non sia tra quelli degli autori invitati dalla tv slovena a proporre pezzi per i talenti di Misija Evrovizija…
Biografia: J.Lucu, Smeh in solze (Tedenski žurnal, Ljubljana 2005).