For a thousand years: Maja Keuc

venerdì 23 dicembre 2011


Maja Keuc
Per chiudere in bellezza (la prossima settimana tocca ai grandi protagonisti del passato con il l’appuntamento mensile “Rétro” di For a Thousand Years) la scelta è d’obbligo: Maja Keuc, la voce dell’anno. Un 2011 dorato per questa giovanissima di Maribor, che a nemmeno vent’anni (li festeggerà in gennaio) ha già inanellato una incredibile serie di successi e che incarna la concreta speranza di disattendere finalmente la tesi che i talent e l’Eurovision siano più fonte di rapido declino che di ascesa verso una duratura carriera. 
Maja ha raggiunto la popolarità grazie alla partecipazione alla prima edizione di Slovenija ima talent, nel 2010: in finale deve accontentarsi del secondo posto, i televotanti si lasciano emotivamente incantare dalla piccola Lina che di conseguenza, ad appena sei anni, si aggiudica la trasmissione. Ma Maja dimostra subito di conoscere il fatto suo: sfruttare il momento, certo; ma senza svendersi, senza perdere la propria identità e tradire i propri gusti musicali. E la prima esperienza importante nasce con uno dei nuovi gruppi più significativi della scena slovena, i Papir, esponenti di punta di una “nuova onda pop” che si prefigge di rinnovare il genere fondendolo con jazz, blues e chanson. La vena rock di Maja, il suo timbro lievemente nasale ma limpido e profondo, appaiono perfetti per unirsi alla voce jazz di Ana Bezjak, l’altra cantante della band. Il riscontro di pubblico e di critica per l’album Po viharju e per i singoli Nič mi ni, 2010, Srajca è immediato.
Contemporaneamente Maja si esibisce nei club e, per il debutto ufficiale come solista, quale palcoscenico si presta di più di quello di Ema? La canzone con cui si presenta, Vanilija, le viene confezionata da un collaudatissimo trio da trionfo quasi assicurato: Urša Vlašič-Matjaž Vlašič-Boštjan Grabnar. Ancora una volta Maja impressiona per la potenza vocale e per la presenza scenica in grado di catturare gli spettatori. Dopo aver convinto la giuria, Maja supera al televoto finale April e la sua bella Ladadidej, conquistando il lasciapassare per l’Eurovision. Un sogno che si realizza e che la porta in pochi mesi sul più importante palco festivaliero d’Europa. E a Düsseldorf Maja (che presenta la versione in inglese del brano di Ema, ribattezzato No One) riesce a trasformare il suo sogno in quello di un intero Paese, guadagnando un ingresso finale che mancava dal 2007. No One raggiunge un tredicesimo posto che mancava alla Slovenia dal 2002, quando le Sestre ottennero il medesimo risultato in Estonia. 
Ad accrescere la soddisfazione, la successiva comunicazione dei risultati della seconda semifinale, in cui Maja era giunta terza, e dello split televoto/giurie: per gli “esperti”, infatti, aveva addirittura meritato il primo posto in semifinale ed era stata la quarta più votata tra le 25 finaliste. 
Dopo il ritorno in Slovenia, l’attività per Maja prosegue inarrestabile: pubblica il nuovo singolo Zmorem che entra subito in classifica e in autunno arriva il positivo debutto come conduttrice di Misija Evrovizija, la nuova preselezione per l’Esc, al fianco di quel Klemen Slakonja che pochi mesi prima l’aveva proclamata vincitrice di Ema. Maja dimostra scioltezza e simpatia intervistando i cantanti in gara e duettando nelle parodie con Klemen, e ha l’occasione di illuminare ogni puntata con performance di grande livello. Da segnalare, ad esempio: Od rodjendana do rodjendana con Saša Lošić; I’m Outta Love con la “collega eurovisiva” per la Serbia, Nina; The Greatest Love of All con Darja Švajger. 
Ma il desiderio più grande trova compimento il 1° dicembre, con l’uscita del suo primo album, Indigo (Reflektor Music, 2011). Undici brani, alcuni in sloveno e alcuni in inglese, tutti scritti da lei a parte No One. A Misija Evrovizija del 18 dicembre presenta You’re a Tree and I’m a Baloon e subito dopo esce il video di Ta čas, “questo tempo”.
Il tempo di Maja Keuc, il tempo degli auguri di Buone Feste :) 

flymark

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