For a thousand years: EMA MEN

lunedì 2 aprile 2012


EMA MEN


Nell’albo d’oro di Ema hanno inciso il loro marchio Vili Resnik, Omar Naber, Anžej Dežan, ma è innegabile che, mentre in campo femminile il festival è sempre stato rappresentativo della realtà discografica del momento, in campo maschile sono molti i nomi di rilievo a non avere mai partecipato (basti pensare ai grandi cantautori) o ad averlo “utilizzato” solo come trampolino di partenza.
Poche anche le presenze stabili, più frequenti le toccate e fughe: alcuni idoli delle ragazzine, da Sebastian con la sua “teen-pop-dance” al melodico Rok Kosmač, vi sono approdati in ritardo, quando ormai l’onda del successo si era affievolita; Dennis, Martin Perović, Dean Vivod, Jernej Dermota hanno vissuto il loro momento di popolarità grazie al festival, senza poi riuscire a confermarsi; artisti di qualità come Samuel Lucas (terzo nel 2009) e i due vincitori dell’ultima edizione di Slovenska popevka, Marko Vozelj e Rudi Bučar, hanno lasciato di recente la loro traccia anche a Ema ma senza avere l’occasione per tornarvi, a causa delle nuove formule più indirizzate verso la ricerca di giovani talenti.
Come spesso accade, in Slovenia come in Italia, a vendere sono soprattutto gli uomini, anche se poi ai festival fanno colpo le donne: ulteriore conferma è il recentissimo Misija Evrovizija, che ha visto in finale il solo Gašper Rifelj, circondato da sei agguerrite colleghe e da un duo (naturalmente… tutto al femminile) e presto eliminato.
Ma, sfogliando le pagine di Ema negli anni Duemila, oltre a Naber e Dežan ci sono almeno tre nomi da passare in rassegna: Andraž Hribar, Marijan Novina, Domen Kumer.
Hribar è un veterano della selezione, con ben cinque presenze. Le prime due, baciate dal successo: con Življenje je, dal ritornello multilingue tipicamente eurovisivo innestato però in una melodia dal retrogusto malinconico, nel 2001 è addirittura secondo in un’edizione ricca di pretendenti; con Moja moja, nel 2002, giunge sesto ma furoreggia negli airplay radiofonici. Moja moja resta la sua “signature song”, nonché un classico di Ema.
Meno fortunate le successive partecipazioni (con Letim naprej nel 2003, Rapad tepe ipi mapam nel 2006, Corpomorto nel 2008), ma ad Andraž va il merito di aver sempre proposto brani originali e di buona fattura.
Anche per Marijan Novina, che arriva dopo essersi fatto conoscere a MMS e Hit Festival, sarà l’esordio a rivelarsi nel tempo come il momento migliore, grazie alla bella Vse enkrat mine (2003). Nel 2004 raggiunge la finale con Svet se vrti nazaj, anche se poi non ottiene punti né dalla giuria né dal televoto. Nessun punto neppure nel 2006, quando presenta V mojih dlaneh.
Domen Kumer è uno dei protagonisti del periodo boom del turbofolk, a metà dello scorso decennio: benché provenga da Maribor, il suo palcoscenico ideale diventa Melodije Morja in Sonca. L’atmosfera vacanziera che pervade la kermesse estiva dell’Adriatico è perfetta per canzoni leggere, ballabili e talvolta un po’ frivole, da Polna luna alle vincitrici Do Portorož e Banana. Negli anni diventa anche produttore, nucleo centrale di un vero e proprio “clan” di giovani cantanti di easy-pop e turbo-folk.
A Ema è settimo nel 2003 con Tvoje ime e quarto nel 2006 con Noro se ujameva, in duetto con Rebeka Dremelj.
Nel complesso, comunque, se il volto femminile di Ema è un vero caleidoscopio di stelle, quello maschile stenta ancora a trovare forma e solo Omar Naber, negli ultimi anni, è riuscito a entrare nel quadro.




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